martedì 15 maggio 2012

Dentro un'antica leggenda: il primo step


Cari blogger e cari amici di "Noi ci stiamo",

un breve ma significativo riassunto s'impone, prima di addentrarci nel vivo delle attività progettuali. Ricordate le nostre cruciali domande?

Tarantasiolampo, gifChi è il mostro Tarantasio? Dove si trova il lago Gerundo? Perché occuparci di un mostro che è vissuto in un lago ormai prosciugato? E ancora:vi è qualche relazione tra il lago Gerundo e il Brembiolo  o tra il mostro Tarantasio e il Brembiolo? E, perché abbiamo deciso di narrarvi la leggenda del suddetto mostro, famoso in tutto il Lodigiano, nel Bergamasco, nel Cremonese e nel Bresciano?
Adeguate risposte, richiedono adeguate premesse  e pertanto dobbiamo fare un passo indietro.

                                   Il primo step
 

 A Casalpusterlengola nostra città, scorre il Brembiolo che è stato osservato e studiato da un gruppo di studenti nel corso del triennio scolastico 2009-2011.
Sono state individuate
le coordinate geografiche,
analizzate le componenti
morfo-geologiche
; è stata
monitorata la qualità
delle sue acque
attraverso
analisi chimiche, è stata
ricercata l'etimologia del
suo nome
e disegnato il suo
percorso: tutto il materiale del progetto è stato pubblicato sul blog collettivo del Corso C  e su questo blog di classe, creato per gli amici di "Ciao ci stiamo".

 A Casalpusterlengo, passeggiando sulle rive rimboschite del Brembiolo durante un’uscita didattica, per fotografare con gli occhi il paesaggio e  trovare l’ispirazione poetica, abbiamo incontrato il maestro Milanesi esperto dialettologo e cultore di storia locale.
Sapute le nostre intenzioni, ci ha dato l’appuntamento a scuola per narrarci una leggenda molto nota e diffusa nel Lodigiano e anche a Casalpusterlengo: “La leggenda del mostro Tarantasio e del Lago Gerundo”.
E, il 21 Febbraio 2011 nell'auditorium della scuola, il maestro ci ha regalato la sua versione della leggenda, un testo scritto in dialetto casalino, battuto a macchina, non una qualsiasi macchina per scrivere, ma bensì la famosa Olivetti lettera 24 che inchiostra i tasti dei caratteri attraverso nastri bicolori... ormai difficilmente reperibili. Ebbene?
Abbiamo incontrato di nuovo il maestro ad Aprile e a Maggio, mesi in cui l'abbiamo sottopostao a una lunga intervista, che a breve pubblicheremo. A presto!

                                    IGriffinidellaclasseSecondaC

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